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FUGA DI CHARLIE IN MESSICO

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ULTIMA PARTITA ALLA PLAYSTATION, ULTIMA CACCOLA SPIACCICATA SUL DIVANO

ULTIMA PARTITA ALLA PLAYSTATION, ULTIMA CACCOLA SPIACCICATA SUL DIVANO - scromata

Charlie ha una “ragazza”.  Per lei nei fine settimana si leva la maschera di “finto povero”, e sempre per lei ha ceduto alla Q7.  È più vecchia di lui. Era famosa negli anni ottanta perché usciva spesso con un pitone, vero, al collo. Una cicciolina della bassa, per capirsi. Quelle che si chiamano le affinità elettive. La Tizzy è una geneticamente programmata per fare la parassita, la mantenuta. Mai fatto niente in vita sua. Ama il lusso, i vestiti, i viaggi, la bella vita utilizzando le risorse degli altri, esclusivamente. Poco intelligente, ma molto determinata nel raggiungimento del suo unico obiettivo: divertirsi, o almeno, farlo credere a più gente possibile. 

Ultima partita alla Play Station tre. Ultima caccola spiaccicata sotto il divano. Ultima sigaretta succhiata fino al filtro. È arrivato il momento.

Tizzy continua a parlare al telefono e a ridere.  E’ una di quelle donne che se le vedi vestite, magari meglio se con un cappotto indosso, dal di dietro, ingannano, daresti loro anche dieci anni in meno. Ma quando si voltano, beh allora sono guai. Charlie sta facendo l’ultima chicane sulla sua Ferrari. Tizzy mette giù il telefono:

“Allora andiamo? Non vorrai mica perdere l’aereo?”

Charlie è nella modalità B “vestito da festa lontano dai riflettori”. Indossa un completo beige, camicia di lino, e pantaloni di marca. Si alza dal divano e spegne la Play Station.  Porta giù due valigie di Louis Vuitton che fanno pendant con il completo. Apre la Q7 e si siede al posto di guida. Accende un’altra sigaretta.

Tizzy è di nuovo al cellulare mentre chiude la portiera della macchina e ancora ride parlando del nulla:

“Jajaja lo sapevo che avresti fatto la stronza! Domani vado subito a prendermela anche io quella borsa! Poi ti porto tutti i miei abitini preziosi a lavare. Mi raccomando trattali bene, altrimenti ti do fuoco alla lavanderia! Jajajaja!!”

“Porco ...”

“Beh ti saluto adesso devo andare. Besos a presto e buena suerte.”

“Cosa c’è allora? Perché non parti? Guarda che l’aereo non ti aspetta mica”

“Porco   io lo sapevo!  Non parte sta cazzo di macchina. Adesso come faccio?”

“Ma come non parte. Spostati, lasciami provare. Che palle che fai venire!”

Charlie scende dalla macchina e comincia a dare calci alle ruote. Intanto Tizzy va al posto di guida sposta i capelli sulle spalle e prova ad accendere. Niente da fare.

 “Quando facevo i rally sai quante volte che succedeva? Sempre riuscita a farla ripartire.”

Intanto Charlie continua a dare pugni e calci e a bestemmiare.

 “Sai che non parte? Hai ragione. Secondo me è la batteria”

“Eh va bene...ho capito. E adesso che cazzo facciamo?  Lo sapevo io. Lo sapevo che andava a finire male! Con la mia sfiga. Come cazzo faccio, adesso?”

Piange continuando a dare calci e pugni.

“Chiama qualcuno che ci porti i cavetti”.

“Eh sì. Bella idea. Brava. E chi chiamo, secondo te, sentiamo? Mia sorella? Suo marito? Secondo te? Chi chiamo, eh?”

“Ma scusa chiamerai un operaio, no? Quelle bestie sono lì apposta”

“Eh sì brava. E che cazzo gli dico? Oh senti, mi vai a prendere i cavetti che ho la batteria scarica e muoviti perché devo scappare con l’aereo stasera? Non mi hanno mai visto così tirato. S’insospettiscono. Va beh che sono scemi, ma non fino a questo punto”

“Ma cosa dici? Non è sabato sera? Beh, allora gli dici che devi uscire a cena con degli amici. E poi saranno cazzi tuoi, o no? Scusa eh.”

“Che due coglioni. Mai una che mi vada dritta, mai. Dio...”

Charlie tira fuori dalla tasca il cellulare e continua a gesticolare nervosamente sbattendo il braccio libero contro la coscia:

“Pronto, Isma. Ciao sono Charlie. Cia’ ti disturbo?”

“Sei a casa?”

“Senti Isma, ascolta, non è che potresti andarmi a prendere i cavetti della batteria in ditta? È che sono rimasto a piedi con la macchina e ho degli amici che mi stanno aspettando a cena. Perfetto Grazie eh, grazie mille. Allora ti aspetto, qui sotto casa mia. Cia’”

“Arriva.”

“Ecco. Vedi? Che cosa ti avevo detto?…jajaja mi viene da ridere! Pensa che fregatura! Viene a portarti i cavetti e ti aiuta a scappare…jajajaja!!!”

“E’ vero! Hai ragione sono proprio dei gran coglioni! ” e scoppia in una sonora risata.

Ismahil arriva con le mani in tasca. Charlie lo guarda. Si muove e gesticola come faceva suo padre. Avverte un fastidio che cerca di allontanare. È ancora più piacevole pensare che sarà proprio lui a fare calare il sipario su questa storia e a contribuire con i suoi cavetti e la sua solerzia alla sua fuga e alla loro rovina. Quella fabbrica non riaprirà mai più e mentre lo guarda chinato dentro al cofano della Q7 si sente onnipotente.  Oggi molla tutto e lo fa nel giorno del compleanno di suo padre.

 Charlie sa che deve negare sempre. Lui non possiede niente e se lo ripete con tale insistenza che finge persino di crederci lui stesso, e se non fosse per tutti quei parassiti che continuano a gravitargli intorno, si potrebbe facilmente cadere nell’inganno costruito ad arte.

Ismahil sta sollevandosi dal cofano e sta chiedendogli di aprire il baule per vedere se magari c’è qualche cavo anche lì.

“No, no Ismahil. È solo questione di batteria, fidati”.

Tizzy si precipita a coprire il lunotto posteriore con la sua flaccida figura avvolta in una pelliccia.

Ismahil non deve vedere le valigie, sto coglione, altrimenti capisce, anche se è tonto.

 Charlie ha già riacceso e tirato un sospiro. Sorride.

“Grazie mille, idiota. Adesso posso scappare in pace”, pensa mentre si accende una sigaretta e fa una boccata che arriva a metà.

“Grazie Mille Ismahil. Ci vediamo lunedì in ditta, allora”

“Va bene Carlo. Passa un buon week end”

“Anche tu”

“Fanculo scemo, non mi vedrai mai più”. 

Guarda Ismahil allontanarsi dallo specchietto retrovisore e prova un grande senso di soddisfazione.

Tizzy si è di nuovo attaccata al cellulare e parla di borse e di vestiti e di viaggi. La prossima settimana va a Roma qualche giorno da un’amica. La vita bisogna godersela.

scromata

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